Il decreto rilancio ha reso cedibile il credito d’imposta generato dalla procedura dell’ECOBONUS110 e alcuni istituti bancari si sono già presentati al mercato proponendo l’acquisto al 100%, accontentandosi, a quanto sembra, del solo 10%.
Per cui si potrebbe pensare che l’acquisto del credito d’imposta, per chi lo potrà usare e prevede di pagare le tasse, renderà il 10% in 5 anni.
Da un conto della “serva” sembra un 2% all’anno.
Ma è realmente così?
Proviamo a fare i meglio conti, usando un po' di matematica finanziaria e un foglio di Microsoft Excel, costruendo un flusso di cassa che simula l’acquisto di 100.000 € di credito d’imposta il quale, come noto, genera un vantaggio fiscale di 110.000 € distribuiti in 5 anni e vediamo cosa ne esce.
Simulando che l’Irpef si paga (alle regole attuali) a giugno e a novembre di ogni anno e i primi crediti saranno acquistabili probabilmente nei primi mesi dell’anno 2021, la “latenza” massima fra acquisto e primo utilizzo è ipotizzabile in 6 mesi circa.
Per cui, io acquirente del credito d’imposta, spendo 100.000 € all’inizio del prossimo anno e dopo i primi 5 o 6 mesi ho già la possibilità di incassare la prima rata di 22.000 € e così per i prossimi quattro anni successivi fino ad accumulare un credito di 110.000 €.
Come si può intuire il bilancio del primo anno, o meglio dei primi sei mesi, non è negativo di 100.000€ ma di soli 78.000 € così al secondo anno avrò un bilancio negativo di 56.000 € e così via fino ad avere un saldo positivo di 10.000€ all’ultima rata.
La resa mensile (IRR) di questo flusso di cassa è pari al 0,323% che convertito su base annuale è pari al 3,95%.
La resa migliora sensibilmente se l’acquisto è svolto in prossimità della scadenza fiscale, ovvero nel mese in cui devo versare l’Irpef, per cui all’inizio del mese acquisto il credito e a fine mese rientro subito della prima rata. In questo caso la resa annua diventa pari al 5%.
Tenuto conto che le ultime emissioni di BTP a 5 anni hanno scontato un rendimento lordo annuo all’emissione del 1,928%, l’acquisto di un Credito d’Imposta al 5% rappresenta oggi uno degli investimenti garantiti dallo stato più vantaggiosi possibili.
L’unico neo è che questi investimenti li potranno fare solo chi dispone di liquidità e ha la certezza di dover pagare e tasse ma gli acquirenti (che sanno fare i conti) non dovrebbero mancare.
Come si può, credibilmente, immaginare gli stessi compratori saranno più interessati all'acquisto in prossimità delle scadenze fiscali in quanto, tale strategia, riduce l’illiquidità e aumenta la resa dei soldi investiti.
Resta la speranza che alla luce di questi numeri, sia probabile che qualche operatore del mercato, che paga le tasse, si faccia due conti e possa fare concorrenza alle banche offrendo di più del solo 100% a fronte del 110%, lasciando al cedente qualche euro in più sul tavolo.
In allegato i file Excel per le simulazioni (file Rev004 aggiornato al 30.08.2020)
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