In questo periodo, riferendosi alla pandemia del COVID 19, tanto si sta scrivendo, in termini di “squisito diritto”, ma chi opera sul campo sono gli ausiliari, custode ed esperto, nulla togliendo all’importanza dei Magistrati.

Non sappiamo perché… ma pensando a questo periodo che noi non vediamo come qualcosa che non si ripeterà nel tempo purtroppo, ma anzi pensiamo che dovremmo imparare a convivere con situazioni surreali tipo il film di WILL SMITH - IO SONO LEGGENDA, oppure a livello letterario ci viene da dire “La Giustizia al tempo del COVID 19”, paragonandola  però ad un romanzo di VERGA tipo I MALAVOGLIA, continue tragedie, continui a leggere e ancora tragedie, perché dentro di te dici arriverà la soluzione, ma non arriva… MAI e a te cosa ti viene da dire...forse come allora quello che sta succedendo sta scuotendo comportamenti e abitudini su cui già dovevamo interrogarci…in tutti i settori.

IL CSM si è espresso con le Linee guida agli Uffici Giudiziari in ordine all’emergenza sanitaria Covid 19 e più precisamente con la PRATICA n. 186/VV/2020, anticipata dalla delibera del 5 marzo 2020, dell’11 marzo 2020 e da ultimo, appunto, la delibera  del 26 marzo 2020 che sostituisce le precedenti assunte.

L’art. 83 del d.l. 18/2020 (c.d. Cura Italia) ha individuato due fasi: una prima fase, nella quale le udienze dei procedimenti civili e penali sono rinviate d’ufficio a data successiva al 15 aprile 2020 (termine prorogato all’11 maggio dal d.l. 23/2020), con sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto, fatte salve determinate eccezioni.

È stata poi prevista una seconda fase, dal 16 aprile (da leggere 12 maggio 2020 in virtù della suddetta proroga) fino al 30 giugno 2020, nella quale le modalità organizzative dell’attività giurisdizionale sono rimesse ad indicazioni fornite dal dirigente di ciascun ufficio.

La rubrica dell’art. 83 cit. recita “misure urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia”: l’obiettivo è quello di introdurre nell’ambito dell’amministrazione della giustizia le misure di distanziamento sociale che abbiamo ormai imparato a conoscere, in primis quella di evitare assembramenti all’interno dell’ufficio giudiziario e contatti ravvicinati tra le persone. Questo sembra a ragion veduta il metodo più efficace nel breve periodo (e sottolineiamo breve!).

Considerato l’ultimo decreto-legge e alla luce dell’ultima delibera del CSM, va tuttavia osservato...

NB: per comprendere pienamente l’articolo e le logiche della magistratura  leggere le linee guida del CSM con le 3 delibere in allegato di seguito al pdf in download.

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