Si deve allo psicologo americano Edward L. Thorndike la formulazione di una serie di “leggi dell’apprendimento” valide per qualunque materia. Sebbene queste “leggi” non siano così assolute come quelle della fisica, offrono un’importante contributo alla comprensione degli elementi che costituiscono un insegnamento efficace.

1. La legge della motivazione stabilisce che se uno studente è pronto a imparare ed ha una forte determinazione, obbiettivi chiari e ben fondate ragioni per imparare, farà migliori progressi che in mancanza di tutto ciò. La motivazione implica la concentrazione.

2. La legge dell’esercizio afferma che le cose ripetute più spesso sono ricordate meglio (o meglio eseguite). Ciò sta alla base dell’addestramento e della pratica.

3. La legge dell’effetto si riferisce alle reazioni emotive dell’apprendente:

a. L’apprendimento viene rinforzato quando è accompagnato da sensazioni piacevoli o soddisfacenti;

b. L’apprendimento si indebolisce quando è associato a sensazioni spiacevoli o frustranti.

4. La legge della priorità stabilisce che le cose imparate per prime creano spesso un’impressione forte e quasi incancellabile. Questa “legge” significa che le cattive abitudini apprese precocemente sono dure a morire: l’insegnante deve quindi insistere nel richiedere prestazioni corrette fin dall’inizio.

5. La legge dell’intensità afferma che da un’esperienza vivida, drammatica, eccitante o coinvolgente si impara più che da una routine d’esercizi noiosi. Una conseguenza di questa legge è che lo studente impara di più dalla “cosa reale” che da una sua simulazione.

6. La legge della prossimità afferma che si ricordano meglio le cose imparate più di recente.

L’insegnante deve tenerne conto nel pianificare una lezione o una discussione critica.